Formazione e Competenze per l’RPA: Cosa Serve?

Negli ultimi anni, l’automazione dei processi aziendali è passata dall’essere una promessa a una realtà concreta e in rapida espansione. Al centro di questa trasformazione c’è l’RPA – Robotic Process Automation, una tecnologia che consente ai software di eseguire compiti ripetitivi e strutturati, proprio come farebbe un operatore umano.

Ma cosa serve, davvero, per lavorare nel mondo dell’RPA? Prima di tutto è necessario capire bene questa tecnologia. Il Robotic Process Automation, infatti, non è solo uno strumento tecnologico, ma un modo diverso di concepire il lavoro d’ufficio. Un bot RPA può leggere una mail, estrarre dati da un file Excel, compilare un gestionale aziendale come SAP, generare un report PDF, inviarlo per posta e registrare tutto in un database. Il tutto senza una singola riga di codice scritta a mano, ma tramite interfacce visive e comandi drag-and-drop. Ciò non significa che l’RPA sia completamente “no-code” o semplice per chiunque. Gli esperti consigliano una preparazione mirata. Le aziende cercano figure professionali che sappiano unire conoscenze informatiche con capacità analitiche e organizzative, in grado di tradurre processi reali in flussi digitali automatizzati.

Qual è il percorso di formazione da seguire? Quali sono le competenze più richieste? Il primo passo per entrare in questo settore è scegliere uno strumento RPA da imparare. Oggi, le principali piattaforme sul mercato sono UiPath (la più diffusa e che offre una ricca accademia online gratuita, perfetta per chi vuole iniziare), Automation Anywhere, Blue Prism e Microsoft Power Automate. Accanto alla padronanza della piattaforma, è utile conoscere almeno un linguaggio di programmazione di base, come ad esempio VB.NET o Python, oltre a concetti fondamentali quali loop, condizioni logiche, variabili, e l’uso di espressioni regolari per l’estrazione dati.

Chi lavora con l’RPA, dunque, deve anche essere in grado di gestire interazioni con Excel, Outlook, database SQL, e spesso con sistemi aziendali complessi, come SAP. In particolare, in contesti più avanzati, è richiesta anche una certa familiarità con API REST, strumenti di versioning come Git, e piattaforme di gestione dei progetti, come Jira. Automatizzare un’attività non significa semplicemente “trasformarla in codice”, ma occorre prima capire a fondo il processo aziendale, analizzarne le varianti, identificare le eccezioni, e decidere se sia il caso o meno affidarlo a un bot. È proprio a questo punto che entrano in gioco le competenze di Process Analysis e Business Analysis.

Dal momento che non tutti i processi si prestano bene all’RPA, chi lavora nell’ambito di questa tecnologia non solo deve saper dialogare con i dipendenti, i responsabili di funzione e gli stakeholder, raccogliere i requisiti, creare diagrammi di flusso, e valutare il ritorno sull’investimento (ROI) di ogni automazione, ma anche sapere quando non automatizzare: se il flusso è troppo variabile o troppo dipendente da decisioni soggettive, è opportuno affidarlo nelle mani umane.

Le competenze trasversali sono spesso sottovalutate, ma nel mondo dell’RPA fanno la differenza. Quali sono le soft skills?

  • Problem solving
  • Abilità comunicative
  • Gestione del cambiamento

Quali sono le certificazioni? Vediamo qualche esempio:

  • UiPath Certified RPA Associate, per chi inizia
  • UiPath Advanced Developer, per profili esperti
  • Automation Anywhere Certified Professional
  • Microsoft Power Platform Fundamentals, utile in ambienti Microsoft

Le figure professionali più richieste spaziano dall’RPA Developer, che costruisce i bot, all’RPA Analyst, che studia i processi da automatizzare, fino al più esperto RPA Solution Architect. Sempre più diffuse sono anche le figure ibride, come il Citizen Developer: utenti aziendali che, con strumenti semplificati, creano automazioni senza essere tecnici puri.

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Competenze necessarie per l’RPA

Per lavorare nell’ ambito della Robotic Process Automation servono competenze ben precise, che spaziano dalla tecnica alla capacità di analisi, fino alla comunicazione e alla gestione del cambiamento. Chi si occupa di RPA deve conoscere almeno una delle piattaforme più diffuse, come UiPath, Automation Anywhere, Blue Prism o Microsoft Power Automate. Ogni strumento ha una sua interfaccia, una sua logica e delle funzionalità specifiche, ma tutti permettono di creare flussi automatizzati per attività come leggere email, estrarre dati da Excel, interagire con siti web, o compilare dati in un ERP.

Anche se molte piattaforme RPA si presentano come “low-code” o “no-code”, è fondamentale avere una solida logica di programmazione. È necessario, dunque, saper ragionare in termini di variabili, cicli, condizioni logiche, e soprattutto gestire situazioni in cui un processo può fallire o richiedere un intervento speciale. Una conoscenza base di linguaggi come VB.NET, Python o JavaScript, così come delle espressioni regolari, è spesso richiesta.

Si aggiunge, inoltre, la capacità di gestire i dati, poiché la gran parte dei processi automatizzati ruota attorno a file Excel, database, file CSV o XML. Saper usare SQL per interrogare o modificare un database è un’altra abilità molto apprezzata. Chi lavora nell’RPA dovrebbe anche comprendere i fondamenti di integrazione con API REST, così da poter collegare i bot a sistemi esterni.

Oltre alle competenze tecniche, c’è un altro livello altrettanto importante: la conoscenza dei processi aziendali. Un buon professionista RPA non si limita a costruire flussi, ma è in grado anche di analizzare il funzionamento reale di un’attività, capire se e come può essere automatizzata, e individuare tutte le possibili eccezioni. Questo richiede la capacità di mappare un processo in modo dettagliato e di dialogare con le persone che quel processo lo vivono ogni giorno.

La componente di Business Analysis è centrale: bisogna raccogliere i requisiti da stakeholder anche non tecnici, capire quali sono i problemi principali da risolvere e valutare l’impatto economico e operativo dell’automazione. Non tutti i processi sono buoni candidati per l’RPA: a volte sono troppo variabili, oppure troppo legati al giudizio umano.

In conclusione, lavorare con l’RPA richiede un insieme articolato di competenze. È importante conoscere bene gli strumenti digitali, ma anche sapersi muovere nel mondo reale delle aziende. Bisogna sapere come funzionano i dati, come si ragiona in modo logico e come si gestiscono relazioni umane in contesti in cambiamento. È un lavoro tecnico, ma anche molto umano. Dietro ogni buon bot, c’è sempre una persona capace di capire il lavoro degli altri.

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Programmi di formazione e certificazione

Per chi intende avvicinarsi al settore dell’RPA o specializzarvisi, esistono percorsi di formazione e certificazione ufficiali. Questo proposte vengono offerte sia dalle aziende produttrici degli strumenti RPA sia da piattaforme educative online.

In particolare, tra le piattaforme più utilizzate nel mondo compare UiPath, che ha investito molto nella formazione gratuita. Il suo portale ufficiale, UiPath Academy, offre un’ampia gamma di corsi suddivisi per livello: dai moduli introduttivi per chi non ha competenze tecniche, fino alla formazione per sviluppatori esperti. I corsi sono completamente online e gratuiti, accessibili a chiunque voglia imparare. Tra i percorsi più importanti troviamo il corso StudioX, pensato per gli utenti aziendali non tecnici (i cosiddetti “citizen developer”), e il corso Studio Developer, adatto a chi intende diventare uno sviluppatore RPA vero e proprio. A questi si affiancano moduli su argomenti specifici come la gestione dei bot tramite Orchestrator, la creazione di flussi complessi e la gestione degli errori.

Una volta completata la formazione, è possibile sostenere una certificazione ufficiale, valida a livello internazionale. Le principali sono due:

  • UiPath Certified RPA Associate, pensata per profili junior o chi si avvicina al mondo RPA
  • UiPath Certified Advanced RPA Developer, dedicata a chi ha già esperienza pratica e vuole lavorare in modo professionale come sviluppatore

Anche Automation Anywhere propone un proprio portale di formazione: Automation Anywhere University. Qui è possibile accedere a corsi mirati per diversi ruoli, dagli sviluppatori agli analisti, passando per figure ibride. La piattaforma offre moduli che aiutano a imparare l’utilizzo del software Automation 360, sempre più usato in grandi organizzazioni. Le certificazioni disponibili seguono un percorso simile a quello di UiPath, con una distinzione tra livelli base e avanzato. In particolare, la Certified Advanced RPA Professional è molto apprezzata dalle imprese internazionali.

Un’altra alternativa molto valida, soprattutto in ambienti dove si usano già gli strumenti Microsoft, è Power Automate, parte della suite Microsoft Power Platform. Si tratta di un’opzione ideale per chi lavora già con Excel, Outlook o SharePoint, e vuole iniziare a creare automazioni semplici senza scrivere codice.
La formazione è disponibile gratuitamente sul portale Microsoft Learn, dove sono presenti decine di moduli brevi e ben strutturati.

Per chi vuole certificarsi, Microsoft propone due certificazioni principali:

  • La PL-900 – Power Platform Fundamentals, dedicata a chi vuole conoscere l’intero ecosistema Microsoft
  • La PL-500 – Power Automate RPA Developer, pensata, invece, per sviluppatori RPA che vogliono specializzarsi su Power Automate Desktop

Più orientata alle grandi aziende è invece Blue Prism, che offre corsi e certificazioni attraverso la Blue Prism University. La formazione copre sia lo sviluppo di bot, sia il disegno dell’architettura e la gestione dell’infrastruttura. È una scelta solida per chi lavora in ambienti strutturati e ha già una base IT avanzata.

Tra le certificazioni più richieste, dunque, troviamo:

  • Blue Prism Developer Certification
  • Professional Developer Certification
  • Solution Designer Certification

Accanto ai programmi ufficiali dei vendor, ci sono numerose piattaforme educative che offrono corsi completi, spesso con un taglio più pratico. Tra le più utili:

  • Udemy: offre corsi RPA su tutte le piattaforme principali, anche in italiano
  • Coursera: propone percorsi universitari e professionali, spesso con certificazioni incluse
  • LinkedIn Learning: utile per percorsi brevi e aggiornamenti rapidi
  • edX: include corsi da parte di università come Harvard e aziende come Microsoft e IBM

Queste piattaforme permettono di integrare la formazione ufficiale con esempi pratici, progetti reali e un linguaggio più semplice e diretto.

Quale percorso scegliere? La scelta del programma dipende molto dal profilo personale e dall’ambito in cui si vuole lavorare. Vediamo qualche esempio:

  • Chi è alle prime armi e non ha competenze tecniche può iniziare da UiPath StudioX o Microsoft Power Automate
  • Gli sviluppatori o i profili IT dovrebbero puntare su certificazioni come UiPath Advanced Developer, Automation Anywhere Professional o PL-500
  • Gli analisti di processo e i project manager possono ottenere grande valore da corsi su Business Analysis, gestione dei flussi e ROI dell’automazione, scegliendo eventualmente certificazioni introduttive come UiPath Associate o PL-900

L’RPA è un settore in forte crescita, con molte opportunità professionali. Ma per coglierle serve una formazione solida, aggiornata e riconosciuta.

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